Fabio Costa ci ha lasciato, ma la sua figura, la sua personalità resteranno per sempre tra le persone più grandi e storiche di San Pier d’Arena.
Se n’è andato dopo pochi giorni di ospedale ma una lunga serie di problemi fisici che lo aveva costretto a rallentare l’attività e quasi fermarsi negli ultimi anni, pur restando tuttavia sempre attento alle vicende della zona e a quelle italiane e internazionali.
Personaggio che ha indubbiamente scritto una pagina della storia di questa città nella città, seguito, stimato e guardato con speranza da chi la pensava come lui, era tuttavia molto rispettato e ritenuto persona seria anche da chi gli era avversario e degno di essere ascoltato con attenzione.
“Capo” del centro destra iconico per anni, era uno strenuo difensore del territorio che amava profondamente, sia come figura istituzionale che come imprenditore, titolare di una delle più storiche ed importanti carrozzerie di Genova in zona San Benigno. Qui, nella sua officina, accoglieva amici e competitor politici con lo stesso sorriso e attenzione.
Ironico, spesso anche sferzante nella sua lotta politica, aveva girato il mondo facendo grande esperienza. Aveva lavorato a lungo in Australia esportando da quel nuovo mondo idee che poi aveva applicato alla sua attività imprenditoriale di San Pier d’Arena.
Intellettualmente onesto, tutti gli hanno sempre riconosciuto autentica e grande buona fede; Costa diceva quello che pensava ed era convinto delle sue idee.
Con passione sincera ha affrontato tante battaglie per la gente, il territorio e gli imprenditori, categoria cui apparteneva con orgoglio.
Aveva intuito politico e spesso non ha esitato ad usare sistemi clamorosi e persino inusuali in politica. Da ricordare quando portò una prostituta nella sala del Consiglio del Municipio di Centro Ovest per dimostrare il degrado della zona, o quando girava per i mercati rionali della delegazione con il megafono, ingaggiando battaglie verbali con gli antagonisti politici. Oppure mettendosi alla testa di artigiani e imprenditori e sfilando in via Cantore contro ciò che riteneva dannoso al territorio.
Fiero nell’asserire di essere uomo di centro destra o persino di destra, sapeva però rispettare tutti gli avversari e avere rapporti di confronto con esponenti di idea opposta o persino totalmente diversa.
Era un signore come pochi. Lo avevo conosciuto come giornalista che raccontava San Pier d’Arena. Era un personaggio, fonte inesauribile di notizie. Raccontavo lui come ho sempre raccontato chiunque mi desse motivo di avere notizie, perché è il mio mestiere senza guardare mai da che parte stesse. Un cronista ascolta, riferisce l’idea altrui e non la sua se vuole fare correttamente il mestiere.
Sul piano personale con Fabio era persino divertente chiacchierare, deposta penna e taccuino. Un’estate di tanti anni fa mi chiamò dicendomi che in vacanza era a Berlino. Coincidenze che superano la fantasia, anch’io ero nella capitale tedesca in ferie. Ci incontrammo in un caffè di Alexanderplatz, la più centrale della città.
È la prima cosa che mi è venuta in mente quando sul mio cellulare è arrivata la tristissima notizia, mentre ero a Roma, in riunione in Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Mi sono commosso e mi sono venute quasi le lacrime agli occhi, tanto da dover abbandonare la sala per qualche minuto.
Fabio aveva novant’anni. Con lui se ne va un pezzo di San Pier d’Arena.
La grande famiglia del Gazzettino Sampierdarenese, che lui ha sempre seguito con attenzione, si stringe in un grande abbraccio affettuoso con la moglie Luisa, la figlia Anna Maria, famoso avvocato, ed alle sue amatissime nipoti, Clara e Camilla.
I funerali di Fabio Costa si svolgeranno giovedì 10 ottobre alle 10 nella chiesa Cristo Re di corso Magellano.
Dino Frambati