Riceviamo e pubblichiamo.
Da molti anni mi proponevo di tenere un elenco di tutte le inesattezze e della scarsa obiettività di giudizio sulle pagine dei giornali dedicate alla cronaca nera locale di San Pier d’Arena dove ne é enfatizzato il degrado ai massimi livelli. Compito assai arduo e faticoso stante la mole ininterrotta di articoli che ogni giorno compaiono sui quotidiani, oggi anche nella loro versione on line, e senza contare i servizi televisivi, pubblici e privati.
Forse bisognerebbe approcciare questo immane lavoro limitandosi a spuntare solo le notizie palesemente errate, quali ad esempio quelle che riferiscono di reati accaduti in altre delegazioni ed attribuite a San Pier d’Arena o quelle in cui si riporta l’arresto di delinquenti sui mezzi pubblici in semplice transito. Ricordo che circa una ventina di anni fa, forse meno, comunque all’inizio dell’arrivo dei primi emigranti dall’America meridionale, fu un giornalista residente a San Pier d’Arena ad accendere l’attenzione sul quartiere per quanto riguarda l’ordine pubblico e la sicurezza. A suo dire enfatizzando i fatti e l’assiduità degli articoli avrebbe dovuto sollecitare il prefetto e le forze dell’ordine in modo da presidiare la delegazione e di rendersi più visibili. Invece nulla o poco e stato fatto; l’unico effetto tangibile è stata la caduta verticale del mercato immobiliare.
Oggi non c’è persona che se gli dici che abiti a San Pier d’Arena non ti guardi con una certa commiserazione, anche quelli che non ci vengono mai o che la visitano solo di passaggio. Questo perché sui mezzi d’informazione non c’è giorno che non se ne parli male: eppure San Pier d’Arena nelle graduatorie dei reati si colloca, se ben ricordo, solo al settimo posto. Quartieri difficili come Cornigliano, Bolzaneto, Pra, Molassana, ed altri sono diventati dei paradisi di legalità e di decoro? Non solo, ma a volte fatti delittuosi o di degrado sociale che avvengono nelle altre delegazioni, soprattutto quelle borghesi, viene omesso il nome del quartiere, il titolo é più ridotto e l’articolo occupa meno spazio. A San Pier d’Arena questo privilegio non è concesso: anche un qualsiasi reato minore, quale ad esempio un borseggio o una zuffa senza feriti, va sul giornale, con tanto di titolo cubitale e locandina.
Certamente questo continuo linciaggio favorisce la speculazione immobiliare poiché nelle altre delegazioni si riscontra comunque una migliore tenuta dei prezzi degli immobili dovuta al fatto che chi può emigra al di fuori, e chi già è fuori si astiene dal comprarvi casa. Inoltre i prezzi bassi, quindi gli affitti, favoriscono però il trasferimento delle persone che hanno una disponibilità di mezzi economici inferiore. Pertanto si instaura un meccanismo per cui San Pier d’Arena viene automaticamente modificata nel suo tessuto sociale, una sorta di ghettizzazione, a tutto vantaggio della restante parte della città. Tra i vantaggi a lungo termine, ad esempio, si può annoverare quello di favorire il drenaggio graduale, seppur lento, della criminalità dal centro storico di Genova e rendere possibile un suo futuro recupero. Più nel concreto però il vantaggio principale è quello di far fronte alla criminalità con l’impiego delle scarse risorse disponibili e con l’attitudine del tutto italiana di non far rispettare regole e leggi. Se si concentrano i locali “fracassoni”, qualcuno in effetti ritrovo di soggetti con fedina penale non del tutto immacolata, in una zona centrale, qual’ è appunto la delegazione, si possono tenere efficacemente sotto controllo non solo i locali, ma anche l’intera città. Inoltre si consegue il vantaggio, non di poco conto, di evitare che le attività ludiche, fracassone e altro… alberghino negli appartamenti della parte bassa della delegazione. D’altra parte nella zona dell’angiporto, donnine e night club ci sono sempre stati. Dal punto di vista strettamente razionale abbandonare la delegazione a se stessa è stata ed è una scelta che può trovare delle giustificazioni pratiche ed emergenziali, contrarie però ai principi di equità e giustizia sociale perché si penalizza una parte della popolazione a beneficio dell’intera città. In alcune zone del quartiere, a dispetto degli abitanti che vi risiedono, quelli seri, lavoratori e rispettosi delle regole, hanno dunque prevalso schiamazzi e birra. A pensare che tutto ciò è la conseguenza di pochi circoli fracassoni e della scarsa presenza notturna di volanti, cellulari e forze dell’ordine. Basterebbe chiuderli e attivare qualche presidio di polizia in modo permanente. Ricordo che anni fa si era finalmente tentato l’esperimento delle ronde miste militari, polizia e carabinieri che pattugliavano la delegazione. Un fallimento totale. Le ronde avevano principalmente il solo il compito di sorvegliare e soprattutto quello di rassicurare gli abitanti, tanto da far passare il messaggio : “ lo Stato c’è”. Gli schiamazzanti e gli agitati non dovevano far altro che rintanarsi per qualche minuto in attesa che le ronde passassero oltre. Insomma, poco più di una parvenza di controllo, costata qualcosa all’erario. Ricordo anche la forte resistenza di coloro che si opponevano al progetto della messa in campo delle ronde invocando la militarizzazione del territorio e paventando minacce di colpo di stato o comunque di prove preliminari. Cose del tutto risibili tenuto conto che l’Italia fa parte dell’Unione Europea, che in un qualsiasi altro paese europeo vi sono pattuglie itineranti e presidi di polizia, presenti e ben armati.
Sono decenni che Sampierdarena è in costante declino senza che qualcuno si preoccupi di risollevarla. Anzi al contrario si è fatto molto per deprimerla ancora di più. Mi viene in mente in proposito il palazzo in piazza Montano che ospita la Bnl ed in fregio, da un lato verso Piazza Settembrini, prossimo alla Stazione Fs. Sebbene costruito in prosecuzione con i portici ne risulta privo. Perché ne parlo ? quando ci sono cose ben più gravi e importanti! Semplicemente perché ci passo davanti un’infinità di volte e non posso non domandarmi come sia stato possibile acconsentire un simile e così manifesta anomalia, che deturpa l’estetica della piazza proprio davanti alla stazione ferroviaria, dove invece il quartiere dovrebbe offrire il meglio di se alla vista dei viaggiatori e forse di qualche turista disperso. Ben poca cosa di certo al confronto con la costruzione del centro commerciale della Fiumara, in parte su area esondabile, ma con rassicuranti idrovore pronte ad intervenire. Un’opera che ritengo devastante per il nostro quartiere perché ha inciso fortemente sul tessuto commerciale della delegazione. Oggi si viene a sapere che sarà inferto a San Pier d’Arena l’ultimo colpo: la demolizione della rampa di accesso alla sopraelevata. Si perché vorrei conoscere chi sono quelli che dal levante della città vengono a Sampierdarena per far le compere potendo proseguire verso lungomare Canepa ed accedere direttamente alla Fiumara, dove trovi parcheggio gratuito, puoi passeggiare in ampi spazi climatizzati: fresco d’estate e caldo di inverno. Se vuoi ci puoi stare tutto il giorno, anche quando piove. Non mi risulta che qualcuno sia venuto a spiegarci le ragioni inderogabili dell’abbattimento della rampa, né ad avvertirci in tempo del suo abbattimento. Sarebbe l’ora che l’intera città onorasse il grosso debito nei confronti della zona mettendo in campo risorse e idee che ne favoriscono il suo rilancio o quantomeno ne arrestino il declino. Alcune cose si possono intraprendere fin da subito: reperire tutte le aree disponibili per farne dei parcheggi, parcheggi gratuiti o convenzionati con i negozi, ritiro frequente della spazzatura, arredo urbano, severe ordinanze anti alcool, presidi di polizia municipale e non, sono sogni ancora da riporre nel cassetto ?
Roberto Giuncuglio
Caro Roberto,
In questi ultimi gg di Luglio mi ha fatto molto piacere che “qualcuno” ed in questo caso proprio Tu che conosco da oltre 40 anni e che stimo per essere persona di una pura onesta’ intellettuale abbia per iscritto esternato quanto già’ conoscevo circa il Tuo pensiero.
Concordo pienamente con quanto da Te scritto , ritengo anch’io esista una “strategia” che venga da lontano !
Quando da eletto frequentavo il Municipio nei primi anni 90 e poi dal 2007 era ormai chiaro un disegno che annullava , e di questo ne ho scritto ed esternato più’ volte nei Consigli Municipali, l’identità’ del Comune di Sampierdarena …. quando i ns vecchi dicevano che “andavano a Genova” cosa che noi diciamo tutt’ora !
Il Centro di San Benigno e dopo la Fiumara hanno “disintegrato” la ns identità’ e quando in Municipio potevo condividere il rifacimento di Via Buranelllo però’ aggiungevo che era necessario far venire a Sampierdarena le persone e che per fare ciò bisognava valorizzare il Centro Storico di Sampierdarena detassando tutte le attività’ economiche che volevano insediarvisi , realizzando un’ ampia zona pedonale che doveva comprende via Buranello (con nuove attività’ commerciali sotto i volti della ferrovia ….. queste sconosciute !!), via Cantore e via Sampierdarena, quindi creando parcheggi nella zona a mare.
La città doveva ” rimborsare” Sampierdarena circa l’ autostrada a valle della delegazione che dal Comune era stata pensata , progettata e che ad oggi non è ancora stata realizzata ed è rappresentata dalla nuova viabilità’ di Lungomare Canepa .
Vorrei solo però’ fare anche una osservazione diciamo “di coerenza politica”.
Per coloro che c’erano ed io c’ero, vorrei sommessamente fare osservare che esiste un detto genovese che dice che non si può’ “sciuscia e sciorbi”, non si può essere “di lotta e di governo”!
Per il bene della ns Sampierdarena essere si tutti uniti per poter trovare la soluzione migliore ma bisogna anche fare mea culpa delle scelte fatte e che ora, a distanza di anni, dagli stessi vengono combattute…. la “coerenza” prima di tutto !!
R. Cifarelli