Alla fine si è arreso alla legge della vita e ci ha lasciato quasi in punta di piedi con la signorilità con cui ha sempre vissuto: Giobatta Castello, “Bacci” per tutti, è morto ieri sera, quando aveva 96 anni. La sua gelateria in via Giovanetti è stata quasi come la Lanterna, simbolo di Genova e di San Pier d’Arena. Animo fine, nobile, sorrideva a tutti e il gelato che si acquistava da lui, quando eravamo in tempi ben più sereni di questi, era un’icona della nostra vita. Il suo negozio era un punto di incontro di animi nobili come lui, che, una volta in pensione, si era dedicato ad accudire la sua marea di uccellini, ai quali… parlava. I suoi funerali saranno celebrati domani, sabato 12 novembre alle 11,45 presso la chiesa della Cella, accanto alla sua abitazione ed alla sua ex gelateria. Il nostro Gazzettino piange una figura che resterà nella storia della nostra delegazione, si unisce al lutto dei suoi familiari e ci piace ricordarlo con la testimonianza che ci invia Francesco Boesmi, edicolante di via Buranello che gli era grande amico e dove, negli ultimi anni, Bacci si fermava a lungo, per acquistare un giornale ma anche per ricordare San Pier d’Arena di una volta e pure per parlare, con grande lucidità di quella attuale e futura. E che pubblichiamo di seguito. Un mini salotto, dove Francesco aveva addirittura messo una sedia proprio per Bacci, visitatore quotidiano dell’edicola.
d.f.
Ouh Bacci! Cöse ti fæ chie?
È così che immagino l’arrivo di Bacci Castello lassù, dove troverà tutti i suoi vecchi compagni di viaggio e, naturalmente, una gelateria pronta per servire a tutti il suo famoso cremolato. Classe 1920, antifascista, Gelataio con la G maiuscola, primo a Genova ad utilizzare una macchina motorizzata per fare il gelato, tanto da offrire i suoi consigli per le modifiche alla Carpigiani, Bacci ha attraversato un secolo denso di avvenimenti. Alcuni tra voi lettori non sarebbero qui, se all’occasione non avesse nascosto lavoratori durante i rastrellamenti del 16 giugno 1944. Il 25 aprile 1945 era sulla barricata in piazza Barabino, salvo poi scoprire che quello che stava marciando su San Pier d’Arena era un carro armato americano. Il portello si sollevò ed ecco la frase con cui abbiamo aperto: “Ouh Bacci! Cöse ti fæ chie?”. Erano emigranti sampierdarenesi, e fieri di esserlo. Nel retro della gelateria, nel 1946, si costituì la Sampdoria, come lui spesso amava ricordare. E per questo si è sempre considerato un grande tifoso. Se ne è andato serenamente, circondato da familiari e persone che gli volevano bene. È stato uno dei pilastri del commercio sampierdarenese, ci mancherà.
Buon Riposo, Bacci, e che la terra ti sia lieve.
Francesco Boesmi
Ho conosciuto Bacci e la sua famiglia da bambino
Mio nonno e poi mio padre erano i fornitori di coni x gelato e di altri prodotti
Visto che L’ azienda si chiamava Cono Lupo venivo soprannominato Lupetto e ancora oggi incontrandolo x strada mi chiamava Lupetto
Spero incontri il mio papà con il quale erano oltre che sampdoriani molto amici ciao Bacci saluta anche l’ Adriana
La gelateria Castello di Sampierdarena è stata il posto della mia infanzia, a volte penso che sia stato un sogno esserci nata e vissuta, vagabonda com’è stata la mia vita. Caro Bacci, adesso potrai parlare di Samp con il mio papà, si scherzava sempre quando venivo a prendere il gelato da te, o la cioccolata in inverno. Il tuo ricordo ne sa di cose buone, di semplicitò, quello adesso ci manca, che non apprezziamo più nulla.
Ciao♥
Con mio marito,avevo 13 anni io 19 Atto, ci andavamo d’estate….con amici….con parenti e mangiavamo il “paciugo” , la domenica d’ inverno un Film allo Splendor, o al Sampiardarenese oppure all’Astoria, poi da Castello “cremolato zabaione” Poi ci siamo sposati, é nato Andrea, quando andavamo a mangiare il gelato mio figlio chiamava Bacci “nonno dei gelati”, e durante il periodo delle vacanze estive portavamo il gelato a Crocefieschi coperto di ghiaccio sintetico……quello che bagnato faceva “fumo”. Penso che per noi che abbiamo avuto la fortuna di assaggiare quei gusti meravigliosi…….non sia stato facile sostituirli, io non ho più mangiato un gelato. Ciao Bacci…..ciao NONNO DEI GELATI
Io abitavo al Campasso e andare la domenica pomeriggio a mangiare il gelato da Castello era una vera e propria vita gita, spesso incontravo il Presidente della Samp Colantuoni, e io da piccolissima tifosa ero contentissima di mangiare il gelato nel tavolino vicino a lui……….ora quando torno a Sampierdarena mi viene il magone……….
Nato alla fine degli anni ’80 e cresciuto in via Sampierdarena, ho frequentato la gelateria Castello durante la sua ultima stagione, prima della chiusura. La coppetta gelato dopo il catechismo a mille lire, quel favoloso gusto panera, il piranha nell’acquario in fondo, quelle strane macchine per il gelato, i due banconi. Nei ricordi della mia infanzia, un misto di favola, dolcezza e malinconia, la gelateria Castello occupa un posto speciale. Ciao Bacci.
Non sono malinconie di una sessantenne ma la Sampierdarena del gelato da Castello dopo il cinema alla domenica( sempre pieno mai un posto a sedere!), o prima di andare a ripetizione e poi quando avevo il fidanzato il caffè con la panna alla sera dopo cena prima di rientrare rigorosamente entro le 22,30! Quella Sampierdarena che solo chi ci è cresciuto si ricorda con tanta malinconia !Un’altro tassello di quella vita se ne è andato e ritorna un po’ di tristezza! Ciao Bacci !
Ho iniziato a mangiare il mitico cremolato di CASTELLO che ero ancora nella pancia di mia MAMMA come del resto tutti i nati dopo la guerra e cresciuti a SAN PIER D’ARENA ANCORA OGGI QUANDO CON LA MIA CLIENTELA SI PARLA DEI BEI TEMPI PASSATI NON POSSO NON DESCRIVERE LE CODE CHE SI FORMAVANO LA DOMENICA (SACRA)Lungo viaGIOVANETTI PER PRENDERE IL GELATO DA CASTELLO
Io che sono nato 59 anni fa a 100 metri dalla gelateria Castello ho perfettamente nella mia memoria che cosa voleva dire avere la fortuna di avere così vicino un locale come quello.
La lettura delle mail che sono state inviate al Gazzettino mi ha suscitato una marea di ricordi che mi hanno esaltato e , nello stesso tempo, rattristato di come sia passato così velocemente il tempo.
Comunque la cosa importante che abbia potuto godere dei privilegi di mangiare tali prelibatezze.
Ciao Bacci e… salutami tutti i vecchi sampierdarenesi che stai incontrando
Indimenticabile Bacci, nessun sampierdarenese potra’ scordare la sua panera e il suo cremolato.
Tappa fissa della domenica dopo il film al cinema della parrocchia della Cella.
La sua gelateria con i sgabellini di formica tinta legno ….
Queste immagini rimarranno sempre
Ciao bacci
Patrizia
Mio figlio Michele, a 5 mesi, nella sua prima estate di vita si nutriva esclusivamente di latte materno e gelato alla crema di Castello. Quando mi vedeva passare col passeggino, il signor Bacci mi fermava e mi diceva che aveva appena fatto la crema in modo che il bimbo gustasse la più fresca. Un ricordo indelebile.
bacci adesso ti incontrerai con arrigo monti tuo grande amico di infanzia e partigiano e calciatore della sampierdarenese ciao bacci