Via San Pier d’Arena.. commercianti e abitanti “imprigionati”. La strada infatti è recintata a causa dei cantieri per il rifacimento di Lungomare Canepa ed è impossibile accedere a questa dalla via detta prima. Una situazione che costringe chi percorrse via San Pier d’Arena al giro del mondo per potersi dirigere verso Ponente. D’accordo sull’utilità ed il fine del cantiere ed i lavori in corso, ma pensare di bloccare un quartiere per mesi, forse anni, appare incredibile. “Basterebbe aprire un varco all’altezza di piazza dei Minolli – spiega Angelo Giordano, facendosi portavoce della rabbia popolare e della protesta – anche perché attualmente i lavori sono fermi per le festività”. E comunque, osserva la gente del posto, sarebbe necesssario lasciare almeno un varco aperto in direzione Ponente per non creare intasamenti ed ulteriori disagi in una zona già martoriata da mille problemi, con scarsi parcheggi, quasi si volesse indurre la gente a andare altrove. Una situazione grave e biasimevole alla quale Palazzo Tursi sembra essere indifferente. Nonostante infatti tutto ciò sia stato segnalato e la protesta popolare sia ben nota da mesi, non accade nulla. Nessuno si interessa alla vicenda e la gente della via, che in passato e pure attualmente soffre anche di presenza di prostitute ed è a rischio piccola malavita, è al limite della sopportazione. Minaccia addirittura azioni clamorose, avverte Giordano, perchè non ha risposte e si sente trascurata ed abbandonata. I residenti si sono rivolti anche al Municipio di Centro Ovest, che tra l’altro si trova proprio in via San Pier d’Arena, ma almeno finora senza esito. Sperano tuttavia che questo importante organismo del decentramento intervenga al più presto. Una città non progredisce rendendone la mobilità difficile; anzi si degrada e si danneggia pure economicamente in un momento storico difficlissimo per la piccola imprenditoria che era, in passato, una grande ricchezza per la delegazione e per la città stessa nel suo insieme. E l’elenco dei “massacri” viabili in zona è lungo e datato: via Buranello, opera costosa quanto inutile e persino insulsa alla luce dei fatti; le varie rotonde che rendono il traffico in zona Wtc caotico ed impediscono un regolare flusso della circolazione e deflusso dalla Aldo Moro. Mentre è ferma la rampa di accesso alla sopraelevata in via MIlano, incrocio via Cantore, appena costruita, per questioni burocratiche, senza dimenticare che contro un eventale abbattimento dell’attuale rampa di via Cantore ottimamente in funzione, c’è dura rivolta popolare. Il tutto per favorire, si dice, l’uso dei mezzi pubblici, a Genova quasi inesistenti e forse persino tra i peggiori del Paese. Questo e non altro è la causa del fatto che si scelga di andare in auto. Insomma tutto ciò è un esempio di pessimo governo della città e di incapacità di risolvere problemi pratici. E’ infatti incredibile invitare all’uso di mezzi pubblici quando si sa che questi non funzionano. San Pier d’Arena e Genova meritano ben altro, in tutti i sensi.
Dino Frambati