A tutti noi capita di gettare uno sguardo verso certi mucchi di stracci e cartone che si vedono sotto improvvisati ripari, portici o altro. Sappiamo bene che essi hanno un “contenuto”, cioè un essere umano che per ragioni di vario tipo non ha più nulla se non quello che ha addosso ed un cartone come materasso. Che fare? Quasi sempre passiamo,scuotendo la testa o facendo finta di nulla, sino a quando la cronaca ci dice aridamente che è stato trovato morto per il freddo qualcuno. Invochiamo allora interventi di servizi sociali che ormai dovrebbero essere ovunque ed invece hanno sempre meno risorse, per cui anche a tutto questo facciamo penosamente l’abitudine. C’è però qualcuno che, senza tanti pensamenti e ragionamenti, interviene solo ed esclusivamente perché il suo grande cuore non lo lascerebbe dormire al caldo in casa mentre fuori ci sono quelle persone al freddo. E’ Don Mario, il parroco della chiesa delle Grazie in via Dottesio, assieme ad un bel gruppo di parrocchiani da tempo attivissimi nell’accoglienza degli ultimi. La parrocchia delle Grazie è stata tra le primissime a raccogliere l’invito del Papa quanto disse esplicitamente che i locali parrocchiali potevano essere anche parzialmente adibiti a casa provvisoria per migranti, e così un gruppo di africani originari del Gambia vennero accolti da don Mario e dalla sua gente. Oggi la discesa verticale delle temperature esterne obbliga tutti noi a coprirci ed a stare al calduccio quanto più possibile, ma chi ha per casa un porticato rischia di morire di freddo. Ecco allora che il salone del “circolo” parrocchiale diventa casa con brande, riscaldamento, qualcosa di caldo da mangiare e sicuramente molto calore umano.
E’ questo uno dei tanti segni del Natale vero, del Natale “coerente” con l’umanità alla quale apparteniamo tutti prima ancora che con la fede cristiana. Ce ne sono molte altre a Genova ed altrove di iniziative similari, ma siamo ben lieti di darvi conto di questa che esiste proprio a pochi passi da tutti noi. Questo fa si che il Natale sia vero!
Quella lapidaria frase del Vangelo “per Maria (incinta di Gesù) e Giuseppe non c’era posto in albergo” ci ricorda che queste situazioni esistono ovunque da sempre. Allora il riparo fu una stalla, oggi una bella sala riscaldata con servizi si apre ai senza casa. Grazie a Don Mario ed alla sua bellissima comunità parrocchiale.
Pietro Pero
Fa piacere constatare che a Sampierdarena c’è chi ha queste iniziative umanitarie. Grazie Don Mario e Buon Natale a Lei e ai suoi collaboratori.