E’ stato scritto oggi nel primo pomeriggio l’ultimo capitolo della vita de “l’albero” di via Cantore con la rimozione finale dell’ultima parte di esso. Da quando era stato tagliato per la sua pericolosità, un malinconico “ceppo” restava a ricordo dello splendido leccio, e la gente iniziava a chiedersi se quel residuo sarebbe rimasto lì ancora per molto. C’era persino chi ci scherzava sopra, ipotizzando che se ci fosse stato bisogno di eseguire qualche sentenza capitale mediante taglio della testa con la scure, stile medio evo, la base era lì bella pronta. Grazie a Dio ed ai progressi democratici le esecuzioni capitali non sono più di moda, anche se non mancano mai i nostalgici, per cui il ceppo doveva essere rimosso, cosa accaduta oggi mediante l’intervento di Aster con una macchina adatta allo scopo. Ora la gente attende l’impianto del nuovo albero, un tiglio è stato detto, per cui speriamo che il tutto avvenga quanto prima e si possa tornare a considerare quel punto come il “meeting point” dei sampierdarenesi. Non c’è più il fioraio Franco a fare da punto di riferimento, e si sta preparando ad entrare la nuova attività che ci risulta dovrebbe consistere in lavori artigianali di cucito eseguiti da una signora cinese. Bene, ci faremo cucire l’orlo dei prossimi pantaloni che acquisteremo.
Pietro Pero