L’iniziativa delle “panchine rosse”, simbolo della lotta contro l’assurda e continua violenza che molte donne devono subire, ha creato ulteriore divisione all’interno del consiglio di Municipio del Centro Ovest. Non si è trattato di opposte opinioni sul tema, dato che fortunatamente l’appoggio di coloro che sono fortemente contrari a questa incredibile ondata di violenza è pressoché totale, bensì del metodo con cui la giunta municipale ha scelto di “inaugurare” la panchina rossa nostrana. Su insistenza di Tursi, la giunta del nostro municipio ha scelto di posizionare il simbolo nell’ambito dell’area attualmente molto disagiata dopo quanto accaduto il 14 agosto. Le opposizioni avevano chiesto di svolgere la cerimonia in un posto più centrale ed a maggior rilievo, ad esempio i nuovi giardini di via Cantore, ma il rifiuto della giunta è stato nettissimo, preferendo una “celebrazione” in zona arancione ritenendo che ciò fosse significativo anche per chi ora sta soffrendo in altro modo. Per questo motivo la mattina di sabato 24 novembre quasi tutti i consiglieri del municipio appartenenti alle opposizioni di sinistra, assieme ad altri cittadini, hanno scelto di “contro-inaugurare” un’altra panchina rossa. Mancavano i pentastellati, forse perché indecisi su quale panchina scegliere. Spiace che almeno su questo tema, in sostanza così trasversale, non si sia riusciti a trovare un’unità di tutto il consiglio, ma il desiderio di apparire e di richiamare telecamere e mass media attribuendosi l’iniziativa in esclusiva sono ormai il vero motore di quasi tutto quello che si decide di fare. Peccato; di fronte alla violenza, specie contro le donne, non ci dovrebbero essere steccati e barriere ideologiche, altrimenti si rischia di vanificare gli sforzi di chi si adopera quotidianamente per contrastare questo terribile fenomeno.
Pietro Pero