Il ripristino del rubinetto è stato eseguito a tempo di record, se si tiene conto della “velocità” di intervento che solitamente viene tenuta in queste cose, quindi onore al merito. Ora la gente può nuovamente abbeverarsi, o meglio, più che la gente i cani che regolarmente vengono portati dai padroni a bere e spesso leccare abbondantemente il rubinetto. In ogni caso le cose paiono tornate alla normalità, ma nel frattempo ci dicono essere aumentato in modo notevole il numero di coloro che vengono a prelevare acqua con taniche e bottiglie. Perché? Semplice: alcuni condomini (specie della vicina via Giovanetti) sono stati privati dell’acqua dal gestore in quanto le bollette non pagate erano diventate di importi astronomici a causa dell’inadempienza continuativa di parte dei proprietari. Non di tutti, beninteso, ma se l’amministratore non paga perché non ha i soldi necessari o per altri motivi, anche se qualche condomino ha fatto regolarmente fronte alle proprie scadenze ciò non basta e questi nulla può reclamare. Il gestore conosce solo il condominio come tale, non il singolo utente, per cui è inutile protestare e dimostrare di aver pagato la propria parte se altri non lo hanno fatto e l’amministratore non ha saldato le fatture dell’acqua. Ci sarebbe qui da aprire l’immenso e doloroso capitolo concernente la privatizzazione di un bene indispensabile e pubblico per definizione, dato che ogni goccia d’acqua è oggi gestita da società che fanno immensi utili ed hanno trasformato ciò che è indispensabile in qualcosa di facoltativo che ti possono togliere in qualsiasi momento. Loro rispondono che la gestione della rete idrica ha costi alti (ed anche i loro dirigenti costano…), salvo poi venirci a dire che è obsoleta quando scoppia una grossa tubazione, per cui si verifica la stessa situazione delle autostrade e del ponte Morandi: bene pubblico dato ai privati i quali attuano solamente una minima manutenzione, non l’hanno costruito e quindi non hanno avuto quelle spese, ma incassano proventi (bollette d’acqua o pedaggi…) per fare fior di utili e quando c’è un problema ecco che ti lasciano in braghe di tela, come si dice, sino a che non interviene la magistratura. Arrivare però a togliere l’acqua ad anziani, malati e bambini ci suscita bruttissimi ricordi, anche se non si può dire.
Pietro Pero