Il nuovo decreto del 24 marzo u.s. uniforma il quadro normativo su tutto il territorio nazionale e introduce sanzioni più severe con multe da 400 a 3000 Euro per chi viola le norme anti-contagio, con la possibilità per le Regioni di adottare, in coordinamento con il Governo, misure più restrittive di quelle nazionali a seconda dell’andamento dell’epidemia. Per chi è sottoposto a quarantena, poiché positivo al Coronavirus, ed esce intenzionalmente di casa violando il divieto assoluto di lasciare la propria abitazione è prevista la pena del carcere da uno a cinque anni per reato contro la salute pubblica e l’aver provocato la diffusione dell’epidemia. Altre regole riguardano il blocco degli spostamenti al di fuori del Comune di residenza e la circolazione delle persone anche all’interno del proprio quartiere, se non per motivi di necessità e con l’autocertificazione in tasca (la nuova versione dopo le ultime modifiche apportate è scaricabile on-line dal sito del Ministero dell’Interno). Seguono poi norme relative alla chiusura di strade, parchi, negozi, cinema , ristoranti e attività non essenziali. Restano aperti come in precedenza: supermercati, negozi di alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole, benzinai, poste, banche e poche altre attività essenziali. Il Presidente del Consiglio Conte ha chiarito che l’orizzonte temporale del 31 luglio 2020 previsto dal decreto: “ Non significa che le misure restrittive saranno prorogate fino a quella data, ci auguriamo prestissimo di allentare la morsa, anzi superarla e speriamo che prima di quella ipotetica scadenza possiamo tornare alle nostre abitudini o anche a un migliore stile di vita”. Il Comune di Genova ha avviato nei giorni scorsi la sorveglianza mediante droni delle zone di possibili assembramenti (Righi, passeggiata di Nervi, Boccadasse, ecc.) per far intervenire in modo mirato le pattuglie della polizia locale. La sperimentazione che ha avuto successo verrà ripetuta nei prossimi week-end. Un modello matematico messo a punto dai ricercatori del CNR sulla base dei dati relativi al contagio in Italia, mostrano che in costanza di comportamenti virtuosi da parte dei cittadini (distanziamento sociale, norme igieniche, ecc.) il numero dei contagi potrebbe azzerarsi o quasi a maggio p.v. Perciò se vogliamo aiutare tutti coloro che stanno combattendo questa epidemia a rischio della propria incolumità e di quella dei famigliari con cui vivono, medici, infermieri e tutto il personale sanitario, ma anche chi è in prima linea sul luogo di lavoro, forze dell’ordine e lavoratori delle attività essenziali, che ci assicurano beni e servizi di prima necessità (farmacisti, vigili del fuoco, cassiere dei supermercati, trasporti, e mille altri) restiamo a casa e rispettiamo le norme! E’ il modo più semplice per aiutarli, fare il bene di tutti e uscire prima possibile da questa situazione.
Fulvio Majocco