Convincente apertura della Stagione d’Opera del Teatro Carlo Felice, dove è andato in scena il dittico composto dal balletto “Sull’essere angeli”, creazione di Virgilio Sieni, su musica di Francesco Filidei e “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo. In sede di presentazione di quest’evento avevamo usato il termine “intrigante” per questo abbinamento e tale è stata l’impressione riportata al termine della visione dello stesso. A partire da “Sull’essere angeli”, un’azione coreutica scarna, buia, a tratti claustrofobica, affidata ad un flauto solista (Marco Caroli) ed a una ballerina (Claudia Catarzi), entrambi superbi, soli sul palcoscenico a delineare l’angoscia e il male di vivere della fotografa statunitense Francesca Woodman, morta suicida a soli ventitre anni. Trenta minuti di appassionante tensione che hanno coinvolto non poco il pubblico presente in sala. La seconda parte dello spettacolo, “Pagliacci”, ribaltava le atmosfere della prima: al nero opprimente subentrava un’esplosione di colori, vivacità e innumerevoli trovate tra l’interessante e no. In una nuova produzione con la regia di Cristian Taraborrelli, proposta in “realtà aumentata”, dove la scena si sdoppiava tra palcoscenico e proiezioni in una dimensione fra teatro e cinema, il tutto è potuto sembrare a tratti dispersivo, pur nella sua accattivante proposta. Musicalmente validissima, con un’abile direzione di Andriy Yurkevich, attento ad ogni sfumatura di questo non facile spartito, ha visto nei protagonisti un cast decisamente affiatato: un’ottimo Fabio Sartori, nei panni di Canio, al pari di Serena Gamberoni (una convincente Nedda), con Sebastian Catana (Tonio), Michele Patti (Silvio) e Matteo Falcier (Peppe), tutti perfettamente all’altezza. Le precauzioni anti-covid collocavano il Coro, seduto nelle prime file della platea, con un risultato non proprio ottimale. Al termine un buon pubblico, attento e rispettoso delle regole (che ci auguriamo fortemente vengano rispettate anche adesso che finalmente decade la limitazione dei posti…), dispensava meritati e entusiastici applausi.
gb