Assente dai palcoscenici cittadini dal 1869, quando andò in scena al Teatro Andrea Doria presso Porta d’Arco, Anna Bolena di Gaetano Donizetti è andata in scena al Teatro Carlo Felice, in una serata a dir poco magica, letteralmente deliziando il folto pubblico presente. Rappresentato per la prima volta al Teatro Carcano di Milano il 26 dicembre 1830, questo monumentale melodramma confermò Donizetti tra i più importanti compositori del suo tempo e con esso egli potè rivelare interamente la sua vigorosa personalità lirico-drammatica. Prima opera del ciclo delle “tre regine” donizettiane – insieme a Maria Stuarda e Roberto Devereux – conclude trionfalmente questo trittico, essendo le altre due già state rappresentate gli anni scorsi. Opera musicalmente possente ma statica, senza colpo di scena alcuno, ha vissuto principalmente sulla smisurata bravura dei protagonisti, alle prese con una partitura tanto deliziosa quanto logorante: una titanica Angela Meade è stata un’Anna da antologia, al pari di Sonia Ganassi che ha delineato alla perfezione il personaggio di Giovanna Seymour, insomma due autentiche regine. Sempre un piacere ascoltare Nicola Ulivieri, qui nei panni di Enrico VIII, mentre Percy ha avuto la voce di John Osborn, forse in una delle serate non migliori. Più che convincente Marina Comparato nei panni di Smeton, così come Roberto Maietta (Rochefort) e Manuel Pierattelli (Hervey). Equilibrata ed intelligente la direzione d’orchestra del Maestro Sesto Quatrini. Concludiamo con la speranza di non dover attendere altri 153 anni per poter riascoltare questa gemma del belcanto, ma se così fosse l’augurio ai posteri è quello di assistere ad una rappresentazione di così elevato livello.
gb